Quando il circo diventa Casa Bianca: il grande spettacolo di Trump e Musk, by Mava Fankù

“Date un briciolo di potere a un idiota e avrete creato un tiranno” – Sir Winston Churchill 

Il discorso di insediamento alla Casa Bianca del rieletto Trump, nonostante le controversie, risulta di una semplicità disarmante e al tempo stesso preoccupante, proprio per la sua prevedibilità e la possibilità concreta che, diversamente dai nostri politici spesso incoerenti, possa realizzare quanto promesso agli americani. In un’esaltazione quasi messianica, citando l’attentato subito l’estate scorsa, Trump prosegue con un discorso incalzante volto a riportare l’America al primo posto nel dominio globale, annunciando un programma ambizioso che promette una nuova era dell’oro.

Il plauso televisivo intermittente del suo prestigioso parterre, a partire dall’ex Presidente dimissionario Biden con accanto la composta sostituta Kamala Harris, appare prevedibile e un po’ stucchevole. In realtà, hanno applaudito poco, solo quando è stata fatta la fiabesca promessa di porre fine alle guerre nel mondo. Continuando, c’era il bel figlio biondo naturale accanto alla first lady, che sfoggiava un look da dark lady, come se fosse mummificata sotto un grande cappello da cerimonia con una veletta nera. Era così bardata che il sempre più biondo Donald, inizialmente, si avvicinava per baciarla, fermandosi però a dieci centimetri dalla guancia, ostacolato dalle larghe falde del vistoso copricapo della consorte.

Proseguendo con il suo sostenitore Musk, conosciuto anche come “presidente ombra”, il cui sorriso costante da Joker si amplia ulteriormente quando Trump discute su come incrementare la produzione di veicoli elettrici per i cittadini americani e sull’idea di colonizzare Marte. Forse con l’intento di trasferirvi tutti i dittatori tirannici del pianeta, guidati da Lui (n.d.r.). Durante un discorso successivo alla cerimonia, Elon Musk saluta il pubblico con un braccio alzato di scatto in un modo che richiama inequivocabilmente il saluto nazista, un gesto che il suo portavoce cerca di giustificare maldestramente come parte delle espressioni della sua gestualità autistica.

Sembra che il destino dell’intero pianeta sia ora nelle mani di un Presidente visibilmente esaltato e con numerosi reati caduti in prescrizione grazie all’immunità conferitagli dalla sua posizione. Al suo fianco, un ricchissimo imprenditore dotato di una sua visionaria genialità, ma affetto da vari disturbi di personalità, chiamiamoli così, oltre a una preoccupante inclinazione antidemocratica. Le sue piattaforme social, come X (ex Twitter), stanno diffondendo pericolosamente queste idee tra le nuove generazioni. Stiamo procedendo con il piano trumpiano ideato per risollevare gli Stati Uniti dalla presunta condizione di sfruttati, paragonabile a quella di una piccola fiammiferaia, una situazione che il resto del mondo non aveva finora notato. Questo piano prevede, come primo passo, di “deportare” – secondo le sue stesse parole – milioni di migranti clandestini presenti sul territorio americano. Questi migranti, definiti criminali, proverrebbero da ogni parte del globo, ma in particolare dal confine meridionale con il Messico.

L’applauso scrosciante che si diffonde nell’affollata aula durante la cerimonia riecheggia con forza a ogni impegno solenne verso valori morali e il predominio sul “mondo cattivo”. Questo nuovo mondo trumpiano è composto, sottolinea con veemenza, esclusivamente da due generi: uomini e donne. Il richiamo alla comunità LGBTQ+ e alla cosiddetta “teoria del gender” è palese, una nozione inventata e utilizzata come strumento di paura da parte del crescente pensiero conservatore. In questo modo si cancellano almeno cinquant’anni di lotte per la parità dei diritti fondamentali per una moltitudine di persone non conformi, sebbene definite minoranze. Non sorprende che il suo braccio destro, Musk, dispenser di vile denaro, altrimenti noto come sterco del diavolo stia contribuendo finanziariamente, tra le altre cose, al sostegno dell’ultradestra tedesca.

In conclusione, il discorso di Trump, era simile a una sceneggiatura di un film d’azione, caratterizzato da effetti speciali frequenti e spettacolari. Ha riproposto il sogno americano, aggiungendo una nuova variante di sfruttamento esplicito nei confronti di tutti gli altri paesi del mondo, attraverso l’imposizione di dazi a go-go. Ci auguriamo perlomeno che la nostra Presidente Giorgia, unica politica europea presente alla cerimonia, sia come alleata di Trump sia come amica del miliardario Musk, riesca almeno a ottenere per l’Italia degli sconti vantaggiosi.

Mava (eMyliù) Fankù

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